Chi è Bulla? Bulla è una cagnolona dolcissima, un Dogue de Bordeaux che ha conquistato tutti quelli hanno avuto il piacere di conoscerla.
A maggio 2015 Bulla aveva 9 anni e viveva in una casa disabitata a Castelleone abbandonata a sé stessa: estate, autunno, inverno, trascorreva mese dopo mese sotto l’acqua, il sole incandescente o la neve gelata, senza alcun riparo né una ciotola dove poter mangiare. Bulla riusciva a sopravvivere grazie ai suoi vicini, che le davano pane secco tutti i giorni attraverso il cancello. Grazie a loro sono arrivate le segnalazioni.
Dopo quasi due anni queste segnalazioni sono giunte alla LAV: date le condizioni disastrose in cui si trovava Bulla, sono state contattate l’ASL e le autorità̀, senza molto successo. Un giorno è arrivata qui al canile di Vaiano Cremasco una telefonata che ci ha colpito al cuore! Purtroppo non avevamo alcuna autorità̀ per poter intervenire ma la voce e la determinazione non ci era mai mancata: dopo una lunga telefonata al Sindaco, finalmente è stato dato il via libera per procedere con il sequestro!
UN’ANCORA DI SALVEZZA
Bulla è arrivata al canile il 07 maggio 2015, scendendo a fatica dal furgoncino dell’accalappiacani e muovendosi lentamente. Era magrissima, con la muscolatura delle gambe atrofizzata, trascinava gli arti posteriori e camminava a testa bassa con due grandi occhioni tristi che guardavano timidi dal basso verso l’alto. Bulla era ricoperta da milioni di zecche e aveva un grosso tumore sul ventre. Il suo aspetto era la testimonianza concreta di tutte le sofferenze che quella dolce cagnolona aveva dovuto subire fino a quel momento.
È stata subito ricoverata in clinica con esami del sangue e radiografie e sono stati rimossi tutti i parassiti disseminati sul suo corpo. Purtroppo però dalla radiografia era emersa un’altra triste verità̀: fratture multiple al bacino di origine traumatica.
Bulla si faceva curare e toccare senza neanche muoversi, guardando tutti con lo sguardo di chi ha vissuto troppa cattiveria. Come se non bastasse, il prelievo di sangue aveva restituito un altro brutto responso: filariosi cardio-polmonare, una malattia che causa accumuli di parassiti nel cuore. Molte le visite cardiologiche e le ecocardiografie per riuscire a stabilizzare il cuore prima di poterla operare di tumore.
Il musone di Bulla nel frattempo inizia a conquistare il web! Lei non mangiava crocchette - non sapeva nemmeno cosa fossero - né altro cibo se non pane secco.
Non aveva mai provato altri sapori e non aveva nessuna intenzione di farlo; il pane secco per lei era la vita, tanto che in clinica avevano iniziato a chiamarla scherzosamente “Bulla la paninara”. Fin dai primi giorni, tantissime persone di gran cuore portavano a Bulla i suoi amati panini e passavano del tempo con lei coccolandola. Occhi spalancati, muso in su con le pieghe che cadevano all’indietro: l’entusiasmo alla vista di un panino mostrava a tutti il suo amore verso la vita.
Finalmente arriva il momento dell’operazione dei due tumori e della piometra: tanta era la paura di addormentarla e non vederla svegliarsi più. È stata operata da tre chirurghi simultaneamente per ridurre i tempi dell’anestesia: una continua lotta per la vita.
Terminata l’operazione, Bulla si sveglia: aveva superato tutto!
La voglia di vivere e vedere il mondo fuori dal suo squallido cortile avevano vinto.
Tuttavia, l’esito dell’esame istologico ci faceva piangere: fibrosarcoma maligno e carcinoma mammario. Bastava una sola delle patologie della nostra cagnolona per arrivare in poco tempo a morte certa, ma non è stato così per Bulla. Giorno dopo giorno affrontava tutto con forza; aveva anche iniziato a mangiare il prosciutto dentro il panino e poco alla volta era riuscita ad assaggiare qualsiasi cosa. Nonostante i maltrattamenti subiti, Bulla la paninara aveva mantenuto il suo cuore immenso, donando amore a tutti. La sua voce era diventata un inno alla vita e alla forza di andare avanti anche nelle maggiori difficoltà!
Gli amici di Bulla le scaldavano il cuore, le davano forza e aumentavano ogni giorno di più̀. Purtroppo però il suo destino era segnato dalla grave cardiopatia e dalla malignità̀ dei tumori; i veterinari parlavano di pochi mesi ancora, 6 forse. Proprio per questo motivo abbiamo preso una decisione definitiva: portarla a casa con noi!
UNA NUOVA CASA
Abbiamo fatto conoscere a Bulla l’amore di una famiglia e il calore di una casa, facendola rinascere! Ha potuto scoprire il letto, il divano, le attenzioni, i baci e le coccole: giocava come se fosse un cucciolo! L’albero di Natale e tanti altri oggetti, per noi spesso scontati, erano per lei una meraviglia; guardava il mondo con gli occhi di un bambino. Grazie a tutto questo Bulla aveva ricominciato a correre e saltare e la sua grande forza di volontà le ha permesso di vivere altri due bellissimi anni, contro ogni aspettativa medica!
Bulla oggi è su tutte le magliette contro i maltrattamenti e sulle tazze non per commercializzare la sua immagine ma per diffondere un profondo messaggio di speranza. Bulla è stata vittima per anni di maltrattamenti, portando tutte le cicatrici fuori e dentro di sé, ma nonostante tutto non ha mai smesso di credere nell’uomo e di amarlo.
Il suo messaggio è quello di smettere di fare del male, amando con tutto il cuore ciò̀ che la vita regala nel bene e nel male; anche un tozzo di pane secco può̀ dare la gioia, basta aprire il cuore e gli occhi alla vita e al prossimo senza mollare mai!
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